Discepolato

Il discepolato e’ parte integrante del cristianesimo ordinario

Da Erik Raymond

Erik Raymond è un pastore del direttivo della chiesa Redeemer Fellowship Church a Metro Boston. Con sua moglie Christie hanno sei bambini. Cura un blog della Ordinary Pastor. La sua pagina Twitter è @erikraymond
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08.26.2014

Qual è il tuo compito come cristiano? Se Dio ti avesse assegnato una posizione lavorativa quale presentazione gli darebbe?

Al centro del lavoro cristiano c’è il compito del discepolato. Lo leggiamo chiaramente nelle parole del Signore prima della sua ascensione:

E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: “Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente”. (Matt. 28:18-20)

Cosa vuol dire fare discepoli? Un discepolo è un seguace e un allievo di Cristo. Quando compiamo il discepolato ci adoperiamo per vedere le persone che non seguono Cristo venire a lui cominciando a seguirlo (conversione) per poi insegnare loro a seguire fedelmente Gesù in ogni aspetto delle loro vite (maturità).

Molti cristiani ascoltando questo passaggio decidono di archiviarlo nel cassetto dell’idealismo. Sicuramente dovrei discepolare le persone però è fuori dalla mia portata. Si sentono come se il discepolato fosse qualcosa che va al di là del minimo salariale. È vero tutto ciò? Il discepolato è qualcosa che possono fare soltanto i pastori, gli anziani e i “maturi”? Oppure è per tutti?

Questo è il mio pensiero: fare discepoli rientra nella sfera ordinaria del cristianesimo. Si rivela fondamentale per quest’ultimo. Allo stesso modo in cui rientra nelle tue naturali capacità imparare a contare e a dire l’alfabeto non c’è praticamente quasi nessun aspetto dell’ordinaria vita cristiana che non venga affrontato dal discepolato. Nella misura in cui il cristianesimo consiste in una fede comunitaria si traduce anche in una fede che crea discepoli.

Vengono concepiti numerosi modelli in tema di discepolato. Molte persone hanno l’abitudine di leggere un libro, incontrarsi per un caffè, consumare un pasto, fare jogging, ecc. Tutte queste attività possono sostenere l’opera del discepolato ma non sono un prerequisito e tantomeno la necessaria sostanza. Gesù non ci ha lasciato in alcun momento un programma da seguire ma ci ha dato un esempio e il comandamento di metterlo in pratica su larga scala. La conseguenza è che abbiamo da una parte una grande libertà e dall’altra un grande peso nel discepolare.

Cosa ne pensate? Quando Gesù ci comanda di fare discepoli vuole che viviamo le nostre vite in ubbidienza a lui davanti alle altre persone (credenti e non credenti). Questa risoluzione nel nostro stile di vita punta a mostrare agli altri il valore e la potenza di Cristo. In altre parole diamo spazio alle persone nella nostra vita affinché vedano il modo in cui viviamo la fede cristiana.

Vi porto qualche esempio:

C’è discepolato quando un ragazzo che vorrebbe sposarsi non ha un piano di azione per affrontare la cosa. Chiede aiuto ad un altro fratello per potersi orientare. Questo fratello lo invita fuori a pranzo e ne parla con lui attraverso dei passaggi biblici e con esempi concreti. Poi si impegna a pregare per lui, rimanendo disponibile per delle domande e per incontrarsi periodicamente per parlare dei progressi.

C’è discepolato quando una mamma con due bimbi restituisce qualcosa che aveva preso in prestito da un’altra sorella in chiesa. Durante questo scambio si sono fermate a parlare e la giovane mamma ha esternato la sua sensazione di affaticamento e fallimento data dal confronto con i suoi presunti standard materni. L’altra donna la ascolta, le ricorda le scritture, prega con lei e continua a starle accanto per incoraggiarla nel vangelo.

C’è discepolato quando un padre indica una ragazza vestita in modo provocante e dice ai suoi figli adolescenti che quello che stanno vedendo non rientra nel concetto di bellezza. Spiega loro in cosa consiste la bellezza in riferimento al carattere e alla volontà di Dio. prosegue poi dicendo, spiegando ed enfatizzando la vera bellezza di cui Dio si compiace (I Pt. 3:3-4).

C’è discepolato quando un fratello vede che un altro fratello si sta prodigando molto per il suo lavoro trascurando la sua famiglia e il ministero. Così si avvicina al fratello per ricordargli del vero e duraturo tesoro e della giusta considerazione in cui deve tenere il proprio lavoro.

C’è discepolato quando una mamma è al parco con i suoi figli. Ad un certo punto i bambini si comportano in modo maleducato e lei li disciplina pazientemente, con delicatezza ma in modo perseverante. Intorno a lei ci sono molte persone che osservano. Sia ledonne cristiane e le non credenti sono incuriosite. Iniziano le conversazioni e nel giro di poco il frutto dello Spirito conduce verso l’impareggiabile valore di Cristo.

C’è discepolato quando una mamma che si occupa a tempo pieno dell’educazione dei propri figli ritaglia del tempo libero solamente per frequentare lo stesso bar nella speranza di fare nuove amicizie e agevolare l’annuncio del vangelo.

C’è discepolato quando una donna single avverte in un’altra donna single il malcontento per la sua situazione. La donna lo usa come spunto per andare da lei incoraggiandola nella benevolenza del vangelo.

Si tratta di circostanze ordinarie della vita di tutti i giorni. Infatti le ho ricavate dalla vita quotidiana dei nostri membri di chiesa. È il lavoro ordinario che spinge la chiesa verso la maturità proteggendola dalla deriva spirituale.

Ma esortatevi a vicenda ogni giorno, finché si può dire: «Oggi», perché nessuno di voi s’indurisca per la seduzione del peccato. Infatti siamo divenuti partecipi di Cristo, a condizione che manteniamo ferma sino alla fine la fiducia che avevamo da principio. (Ebrei 3:13-14)

Discepolare dovrebbe essere una pratica ordinaria per i credenti. Potreste dire che il cristianesimo è qualcosa di più del discepolato, ma non viceversa. Siamo i custodi del nostro fratello. Fa parte della nostra posizione lavorativa.

Traduzione a cura di Elena Merlini

Tradotto da Coram Deo in Italia. Visita il loro sito per accedere alle risorse disponibili.

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