Il Vangelo

Predicare il Vangelo ai funerali

Da Brian Croft

E’ il pastore della Auburndale Baptist Church a Louisville, KY. Scrive frequentemente su practicalshepherding.com. Lo puoi trovare su Twitter su @PastorCroft.
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02.20.2015

Il consiglio più utile mai ricevuto da utilizzare quando mi fossi trovato a predicare al funerale di persone che non conoscevo è stato: “Non dire che sono in paradiso o che sono all’inferno: predica il Vangelo ai presenti”. Questo concetto ritrae il compito del predicatore indipendentemente dal tipo di funerale che celebra. Per una strana ironia della sorte anche se ci soffermiamo sul ricordare la vita del defunto e sull’esaltarne la memoria, il servizio funebre è per quelli che sono intervenuti.

È per questo che nel sermone il Vangelo deve essere predicato chiaramente. In effetti, ci si sente a proprio agio nel parlare della ricompensa celeste solo laddove si sia intimamente persuasi della reale conversione dell’estinto; se abbiamo qualche incertezza in proposito, cosa che avviene quasi sempre quando si predica al funerale di qualcuno che non si è mai incontrato, è consigliabile concentrarsi sugli ascoltatori. Meglio resistere alla tentazione di dare un falso conforto piuttosto che avere pochi o nessun motivo per darlo.

Il sermone di un servizio funebre non dovrebbe superare i 20 minuti e dovrebbe mettere in rilievo queste tre linee guida, preferibilmente partendo da uno o più testi della Scrittura:

1. Riconoscere la legittimità del soffrire

L’episodio della risurrezione di Lazzaro dai morti (Giovanni 11) è particolarmente adatto per questo punto: se Gesù pianse per la perdita di un amico, dobbiamo farlo anche noi. Ricordo spesso il periodo in cui mio padre stette vicino a me e mia moglie quando scoprimmo di aver perso il nostro secondo figlio per un aborto. Egli ci esortò a passare del tempo a rattristarci per la perdita del bambino, insegnandoci a farlo.

Mai dare per scontato che la gente si renda conto che il dolore è opportuno, o che sappia come gestire il dolore semplicemente perché parlano del loro amato defunto. In realtà tanti non vogliono parlarne proprio a causa del dolore per la perdita. Molti pastori sanno che spesso, solo anni dopo le persone imparano il valore di questo processo, ed il dolore si attenua con l’ausilio di una guida pastorale.

2. Rendere chiara la speranza del Vangelo

Quando si è in preda alla sofferenza la vera speranza non può trascurare la speranza che abbiamo nel Vangelo. Questa è la ragione per cui la seconda e la terza parte di un sermone funebre si dovrebbe incentrare sulla persona e sull’opera di Cristo. Qualunque sia il testo sul quale avete scelto di predicare, assicuratevi di poter puntualizzare gli elementi chiave del Vangelo: la Santità di Dio, la natura peccaminosa e il giusto castigo dell’uomo, la perfetta persona di Cristo e la Sua opera espiatoria per salvarci e la nostra conseguente reazione che ci deve portare al ravvedimento e alla fede in Cristo.

3. Sollecitare una risposta al Vangelo da parte dell’uditorio


Per sollecitare una risposta appropriata ed efficace dell’uditorio dovrete prepararvi acquisendo quante più indicazioni possibile sugli ascoltatori e sul defunto. Dovrete prevedere la presenza di cristiani e non cristiani e presumere che siano venuti tutti con pregiudizio su come ricevere la vita eterna. Io per esempio mi sono trovato a celebrare un funerale in cui il novanta per cento dei presenti era devoto cattolico, un altro in cui la maggior parte dei partecipanti era costituita da mormoni e un altro ancora in cui l’uditorio era formato da persone che non avevano mai messo piede in una chiesa: in tutti e tre i casi, ho spiegato chiaramente il Vangelo esortando i miei ascoltatori a pentirsi dei loro peccati, a credere in Cristo e ad avere fiducia in Lui. In ognuna di quelle circostanze così diverse, il mio approccio è stato quello di sollecitare una altrettanto diversa risposta al Vangelo, a seconda dell’idea che già ognuno aveva della “buona novella”. 
Spronateli a soffrire, predicate il Vangelo in modo chiaro e semplice, aiutateli a capire il bisogno che hanno di Cristo ora che sono in presenza della morte. Chiamateli al ravvedimento e alla fede.

Traduzione a cura di Ciro Izzo

Tradotto da Coram Deo in Italia. Visita il loro sito per accedere alle risorse disponibili.

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