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Una chiamata per i pastori a pregare per il proprio popolo

Da Ryan Fullerton

Ryan Fullerton è il pastore anziano della Immanuel Baptist Church di Louisville, Kentucky. Potete trovarlo su Twitter con @RyanFullerton.
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06.21.2016

Se sei stato chiamato da Dio ad essere un pastore, allora sono sicuro che desideri pregare per il tuo popolo. Tristemente, il desiderio non è mai abbastanza.

Quando nostro Signore chiese alla sua cerchia più stretta di fedeli discepoli: “restate qui e osservate con me”, sono sicuro che loro avessero un desiderio di osservare fedelmente e pregare con Colui che amavano. Sfortunatamente, quel desiderio non era abbastanza. Loro divennero figure memorabili di una dolorosa verità che ogni pastore ha vissuto quando si tratta di pregare: “Lo spirito è pronto, ma la carne è debole” (Matteo 26:41). Quante volte vi siete sentiti determinati a pregare per la vostra gente per poi ritrovarvi addormentati perché i vostri “occhi erano appesantiti” (Matteo 26:43)?

L’obiettivo di questo articolo è di combattere contro i nostri occhi stanchi attraverso le verità della Parola di Dio corroboranti della preghiera. Spero che queste meditazioni faranno risorgere il vostro spirito con la chiamata apostolica: “Continueremo a dedicarci alla preghiera” (Atti 6:4a).

A questo scopo, offro sei verità bibliche che spero ci spinga fuori dal nostro torpore senza preghiera.

  1. Non pregare per la tua gente è un peccato.

La mancanza di preghiera è peccato. Abbiamo bisogno di essere onesti riguardo a questo. Un pastore che non prega per il suo popolo è considerato non biblico proprio come un pastore che rifiuta di predicare la Parola di Dio. Una delle realtà più dolci dell’essere un cristiano è che noi adesso siamo “schiavi di giustizia” (Romani 6:18). Nonostante “il desiderio della carne” ci spinga verso il peccato (Galati 5:16), i credenti hanno ancora un incessante desiderio di fare ciò che è giusto. Poiché Dio ha scritto la sua legge nelle nostre menti e nei nostri cuori (Ger. 31:33; Ebrei 8:10), noi desideriamo amare la giustizia e odiare la debolezza (Salmo 45:7; Ebrei 1:9). Lo Spirito non permette mai ai cristiani di tollerare il peccato nelle loro vite. Come membri di una congregazione essi servono, i pastori non possono mai essere felici di tollerare la mancanza di preghiera nelle loro vite perché la mancanza di preghiera è peccato.

Il profeta Samuele rese questo molto chiaro quando promise al popolo di Israele che avrebbe pregato per loro dicendo: “Quanto a me, lungi da me il peccare contro il SIGNORE cessando di pregare per voi” (1 Sam. 12:23). Samuele riconobbe che il non pregare per il popolo di Dio era un peccato contro Dio. Samuele era un capo tra la gente di Dio. Come poteva dichiarare di prendersi cura di loro se non metteva le loro necessità di fronte a Jehovah-Jireh, l’Unico che poteva provvedere a quelle necessità? E come poteva Samuele proclamare di guidare il popolo di Dio senza guidarli in preghiera alla ricerca del Signore? Lasciare il popolo di Dio senza preghiera significa lasciarli trascurati, sprovvisti e senza guida, “come pecore che non hanno pastore” (Matteo 9:36). Come pastori, siamo chiamati a fuggire dal peccato e a perseguire la giustizia. Dobbiamo imparare ad allontanarci dal peccato della mancanza di preghiera e a seguire la giusta e meravigliosa abitudine del pregare per il nostro popolo.

  1. Pregare per il vostro popolo glorifica Dio.

Uno dei miei versetti preferiti sulla preghiera è il Salmo 50:15: “poi invocami nel giorno della sventura; io ti salverò, e tu mi glorificherai».

Ogni giorno problematico è un giorno in cui abbiamo l’opportunità e il privilegio di glorificare Dio. Nel confortare i malati, nel disciplinare i convertiti, e nel consigliare in situazioni difficili, possiamo a volte sentirci come se fossimo stati allontanati dalla nostra vera chiamata, ma questo è un errore.

Ogni singolo problema che si affaccia sulla nostra strada è un’opportunità per onorare Dio mentre lo chiamiamo in aiuto – e lui arriva! Quando risponde alle nostre preghiere e opera nelle vite delle persone per cui stiamo pregando, lui riceve la gloria. Quando conforta i malati o risolve i problemi logistici che abbiamo avuto, lui riceve la gloria perché lui ha compiuto l’opera.

Dovremmo seguire il consiglio di John Newton (1725 – 1807) in uno dei suoi inni:

Vieni, anima mia, prepara il tuo vestito:

Gesù ama rispondere alla preghiera;

Lui stesso ti ha supplicato di pregare,

Perciò non ti dirà di no;

Perciò non ti dirà di no.

Ti stai rivolgendo a un Re,

Porta con te grandi richieste;

Perché la sua grazia e il suo potere sono così grandi che,

Nessuno può mai chiedere troppo;

Nessuno può mai chiedere troppo.

Quando preghiamo il Signore di risolvere i nostri problemi, noi gli diamo la gloria che merita.

  1. Noi siamo chiamati ad imitare i capi che pregare per il loro popolo.

Ebrei 13:7 ci dice di pensare ai capi della nostra chiesa: “Ricordatevi dei vostri conduttori, i quali vi hanno annunciato la parola di Dio; e considerando quale sia stata la fine della loro vita, imitate la loro fede.” Se fate un sondaggio tra i grandi capi della chiesa cristiana, una cosa che hanno in comune è che erano dediti alla preghiera. Vediamo questo nella vita dell’apostolo Paolo che disse ai Colossesi che lui e i suoi compagni nel ministero non avevano “cessato di pregare per” loro sin dal giorno in cui ne avevano sentito parlare (Col. 1:9).

Che esempio di perseveranza! Una preghiera no-stop sin dal primo giorno che avevano saputo dei Colossesi. Considerate questo, fratelli, ed imitate questo modo di vivere. Considerate anche l’esempio di Epafra, “che è dei vostri ed è servo di Cristo Gesù,” e di cui Paolo ci dice che era “lottava sempre per voi nelle sue preghiere perché stiate saldi, come uomini compiuti, completamente disposti a fare la volontà di Dio” (Col. 4:12). Ricordate l’esempio degli uomini di Dio come Paolo ed Epafra, uomini di preghiera.

  1. Pregare per il vostro popolo riflette la priorità delle chiese del Nuovo Testamento.

L’esternazione dello Spirito Santo durante la Pentecoste era una risposta alle preghiere. I primi capi cristiani, insieme a soli 100 seguaci di Cristo, stavano pregando e aspettando quando Dio improvvisamente si mosse in potenza (Atti 1 – 2). I primi cristiani si dedicavano alle “preghiere” (Atti 2:42),  e mentre la chiesa cresceva e le richieste di guida aumentavano, i capi della chiesa capirono che avevano bisogno di ripensare le loro priorità (Atti 6). La trascuratezza di qualcuna delle vedove nella chiesa li aveva aiutati a realizzare che non potevano fare tutto.

Ma su cosa avrebbero dovuto concentrarsi? Avrebbero dovuto concentrarsi sulla benevolenza o sull’amministrazione? Queste erano opzioni buone e spirituali (Rom. 12:6-8), ma i capi della prima chiesa conoscevano qualcosa di meglio. Sotto la guida dello Spirito Santo essi proclamarono:

Non è conveniente che noi lasciamo la Parola di Dio per servire alle mense. Pertanto, fratelli, cercate di trovare fra di voi sette uomini, dei quali si abbia buona testimonianza, pieni di Spirito e di sapienza, ai quali affideremo questo incarico. Quanto a noi, continueremo a dedicarci alla preghiera e al ministero della Parola. (Atti 6:2-4)

Avete notato che gli apostoli avevano fatto una lista di quello che dovevano fare? Lo studio e l’insegnamento della Parola e la preghiera. Il corpo della chiesa non poteva lasciare morire di fame le vedove, naturalmente. Ma i capi realizzarono che avrebbero perso tutto se avessero smesso di pregare. Tutta la generosità richiesta per prendersi cura delle vedove sarebbe stata prosciugata se i capi non avessero continuare ad immergere i loro secchi nel pozzo della grazia di Dio attraverso la preghiera per il popolo di Dio. Se vogliamo avere i ministeri del Nuovo Testamento, allora dobbiamo capire e mettere in pratica la preghiera del Nuovo Testamento.

  1. Pregare per il popolo di Dio li porterà a cambiare.

Come pastori, desideriamo vedere la nostra gente crescere nell’amore di Cristo. Prepariamo sermoni perché crediamo nel potere che la Bibbia ha di cambiare la vita. Poniamo un esempio per il gregge perché sappiamo che le persone seguono i propri capi.

Ma preghiamo? Per essere chiari, abbiamo bisogno di consigliare, predicare e creare opportunità. Ma tutto questo è inutile senza il potere di Dio liberato attraverso la preghiera. L’ apostolo Paolo vedeva la preghiera come un mezzo principale per promuovere la santificazione del popolo di Dio. Ecco come pregava:

Perciò anche noi, dal giorno che abbiamo saputo questo, non cessiamo di pregare per voi e di domandare che siate ricolmi della profonda conoscenza della volontà di Dio con ogni sapienza e intelligenza spirituale, perché camminiate in modo degno del Signore per piacergli in ogni cosa, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio; fortificati in ogni cosa dalla sua gloriosa potenza, per essere sempre pazienti e perseveranti. (Col. 1:9-11)

Conoscenza, sapienza, intelligenza spirituale, portatori del frutto, fortificati, nella potenza, pazienti e perseveranti – cos’altro potresti chiedere! Per l’apostolo Paolo, tutto questo giungeva al popolo di Dio attraverso la preghiera. E ancora, nel libro dei Filippesi, Paolo prega:

E prego che il vostro amore abbondi sempre più in conoscenza e in ogni discernimento, perché possiate apprezzare le cose migliori, affinché siate limpidi e irreprensibili per il giorno di Cristo, ricolmi di frutti di giustizia che si hanno per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio. (Fil. 1:9-11)

Amore, conoscenza, discernimento, purezza, irreprensibilità, frutto di giustizia – per la lode e la gloria di Dio. Ancora, tutte queste benedizioni arrivarono attraverso la preghiera. Le congregazioni che serviamo manifestano queste caratteristiche? Forse no perché noi “non chiediamo” (Giacomo 4:2). Oh Signore, spingici a pregare!

  1. La preghiera è il modo in cui gli uomini ordinari fanno cose straordinarie per Dio.

Per anni, gli anziani della mia chiesa hanno cercato di obbedire alla chiamata di Dio a pregare per i malati secondo Giacomo 5:14. Ogni volta che ci incontriamo con uno dei santi sofferenti di Dio per chiedere al Signore di guarirli, sono incoraggiato da un versetto del libro di Giacomo. Giacomo ci ricorda: “Elia era un uomo sottoposto alle nostre stesse passioni, e pregò intensamente che non piovesse e non piovve sulla terra per tre anni e sei mesi (Giacomo 5:17). Ho sempre pensato che fosse come una dolce pietà di Dio mettere questo versetto vicino alla fine del capitolo 5.

Pensate a questo. Giacomo ha appena detto al malato di chiamare gli anziani della chiesa per pregare su una persona malata nella speranza che venisse guarita. Sembra che pensi che la guarigione non avvenga una volta ogni morte di papa, ma che sia qualcosa che dovremmo aspettarci da Dio nella vita normale della chiesa. Egli scrive: “La preghiera della fede salverà il malato e il Signore lo ristabilirà.” Che promessa! Gli anziani stanno chiedendo a Dio di compiere un miracolo. Giacomo sa come pensa un pastore medio: “Io? Sono solo un semplice uomo!” Giacomo anticipa questa obiezione concludendo con la storia di Elia: “Pregò di nuovo, e il cielo diede la pioggia, e la terra produsse il suo frutto” (Giacomo 5:18).

Giacomo sta dicendo: “Guardate, anziani, siete proprio come Elia, quello che Dio usò per cambiare gli eventi climatici per tre anni e mezzo. Certamente Dio può usare un semplice uomo come te per fare cose straordinarie.” Che incoraggiamento! Non abbiamo bisogno di essere straordinari per Dio per fare cose straordinarie nel nostro ministero. Invece, dovremmo abbracciare pienamente e con gioia la nostra semplicità e lanciarci nelle straordinarie promesse di Dio.

Fratelli, spero che queste sei motivazioni formino la vostra coscienza e muovano i vostri cuori verso  una passione più profonda e la risoluzione a pregare. Abbandonatevi alla preghiera per il vostro popolo. Perché non chiedere a Dio di dirigervi verso qualche nuovo problema per cui pregare proprio adesso? Lasciate che il frutto dell’obbedienza fluisca fuori da una mente trasformata dalla Parola di Dio (Rom. 12:1-2). La preghiera dona gloria a Dio, segue l’esempio dei grandi uomini del passato, riflette la priorità della prima chiesa, cambia la nostra gente, e viene usata da Dio per permettere a semplici uomini di fare cose straordinarie. Che Dio ci aiuti a pregare!

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Nota dell’editore: Questo articolo è stato adattato da un estratto di Pray for the Flock: Ministering God’s Grace through Intercession Zondervan, 2015).

Tradotto da Coram Deo in Italia. Visita il loro sito per accedere alle risorse disponibili.

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