Leadership

Nessuno ha la chiesa che vorrebbe

Da Bobby Jamieson

Bobby Jamieson è pastore associato della Capitol Hill Baptist Church a Washington, DC. Recentemente, ha pubblicato il suo ultimo libro, Understanding Baptism and Understanding the Lord's Supper.
Article
08.27.2014

Recentemente, sono stato costretto a stare a letto. E’ un evento raro per me, visto che ho ventisette anni e godo di buona salute. Ma soffro di una discopatia degenerativa nella parte bassa della schiena, che ogni tanto mi dà dei problemi. A livello di sofferenze fisiche, è certamente un’inezia, se paragonata al cancro contro il quale un membro della mia chiesa sta lottando, o alle condizioni debilitanti che altri credenti affrontano quotidianamente. E tuttavia, questo temporaneo impedimento ha mandato all’aria i miei progetti per la settimana. Ho dovuto perdere la lezione, ritardare di un giorno la festa di anniversario con mia moglie e starmene a letto tutta la sera, invece di giocare con i miei figli.

In questa circostanza, Dio mi ha dato degli insegnamenti che non avrei voluto imparare in quell’occasione. Mi sta ammaestrando a non trasformare l’insoddisfazione in parole dure verso mia moglie, a non preoccuparmi dell’eventuale aggravarsi della mia condizione per i prossimi decenni, per farmi capire quanto io dipenda da Lui. Tutte queste cose, non avrei voluto apprenderle questa settimana, ma Dio sa che ne ho bisogno. Sono sicuro che c’è almeno una ragione del perché non mi ha dato la settimana che volevo. Ma in questo, scorgo un insegnamento anche per la comunità: nessuno ha la chiesa che vorrebbe. Quando andiamo in chiesa, non possiamo portare un elenco di appunti e di richieste, però tutti abbiamo una lista di desideri. Forse gradiremmo un certo tipo di musica o magari una adorazione più consapevole e razionale. Magari, c’è chi vorrebbe un predicatore che si dilunghi nell’esposizione di un paio di versi dell’epistola ai Romani. O chi desidera dei responsabili carismatici ed estroversi, che possano interfacciarsi con tutti e sappiano sempre cosa dire. Qualunque sia il desiderio annotato nei vostri appunti virtuali, vi garantisco che non sempre lo troverete nella lista di Dio. Intendo dire che, quasi sempre, abbiamo delle convinzioni che non collimano con la volontà rivelata da Dio. Un predicatore cui porto molto rispetto, ama dire spesso: “Non ho opinioni, credo solo alla Bibbia”. Suona bene, ma la ritengo una condizione improbabile da realizzarsi. In breve, che lo vogliamo o no, avremo sempre qualche personale convincimento o qualche preferenza particolare.

Ma c’è un altro senso in cui il catalogo di aspirazioni nutrite per la vostra chiesa, non sempre combacia con quello di Dio: nonostante Egli abbia rivelato la sua volontà per la Chiesa nelle pagine della Scrittura, nessuna chiesa adempie perfettamente questa volontà. Ad esempio, nessuna chiesa può dirsi matura e santa come reclama la Parola di Dio. Al contrario, ogni comunità è in continuo e costante perfezionamento. Può anche capitare che il forte desiderio di appartenere a una chiesa matura e prospera, ci porti ad essere insofferenti nei confronti dell’inesperienza e dei combattimenti degli altri membri della nostra stessa congregazione.

Eppure, Dio ha rivelato ciò che le chiese dovrebbero essere e fare. Dovrebbero essere guidate da un collegio di credenti devoti, che pascolino il gregge e predichino la Parola (1 Timoteo 3:1-7; 2 Timoteo 4:1-5). Cosa dovreste fare, nel caso in cui frequentiate una chiesa priva di questo corpo di anziani? Le risposte sono infinite quanto le variabili in una qualsiasi situazione reale. Tuttavia, una probabile opzione è motivare il tutto con la pazienza di Dio verso il suo popolo imperfetto. In altre parole, se Dio sopporta pazientemente l’inosservanza dei suoi comandamenti e l’ immaturità del suo popolo, possiamo e dobbiamo farlo anche noi. Se occupate una posizione influente, esercitate questa autorità umilmente e con saggezza. Qualunque cosa facciate, non permettete che l’encomiabile aspirazione che la vostra chiesa sia ubbidiente alla Scrittura, diventi fonte di malcontento o di amarezza. Nessuno – proprio così, nessuno – ha la chiesa dei suoi sogni. Tutti abbiamo idee, preferenze e, talvolta, persino convinzioni che non corrispondono perfettamente con gli standard cristiani che dovremmo avere, come popolo di Dio. Dovremmo tutti anteporre gli interessi degli altri ai nostri ed essere disposti a sacrificare ciò che noi vogliamo, procacciando il bene dell’intero Corpo.

In un certo senso, questo è l’elemento fondamentale nella vita nella chiesa. Dio ci ha resi membri della Chiesa, perché imparassimo a essere in armonia con tutto il resto del Corpo (1 Cor. 12: 12-27). Egli ci ha resi collaboratori nel Vangelo affinché, nel predicarlo, ci preoccupassimo degli altri prima di noi stessi (Fil. 2:3-4). Cristo rinunciò ai suoi diritti per servirci, ed è quello che noi facciamo ogni volta che ci asteniamo dall’assecondare una nostra predilezione e ci impegniamo per lo sviluppo di tutto il Corpo. Non sarà una passeggiata: mettere gli altri prima di te vi costerà. Nella cultura occidentale, satura di consumismo, e in città con una vasta gamma di possibilità ecclesiastiche, l’ultima cosa che si vuole fare è sacrificare le proprie preferenze. Ma questo è esattamente quello che il Vangelo ci chiama a fare.

Così, nella vostra chiesa si canta un inno che non vi piace molto? Le parole sono edificanti ma fate una smorfia di disappunto quando lo sentite intonare? Invece di ridere a fior di labbra e falsamente, vincete questa vostra reazione e cantatelo anche voi. E’ molto probabile che, invece, piaccia a qualche altro membro della comunità. Cosicché, incoraggiate quel credente, chiunque sia, rivolgendovi a lui con quel particolare inno o canzone spirituale (Col. 3:16-17).

Prendete l’abitudine di mettere da parte ciò che piace a voi per procurare il bene comune. Addestrate il vostro cuore, la mente, la lingua e le mani a correre nei solchi del vangelo, accantonando i personali interessi, privilegiando quelli altrui.

Dio non può darvi la chiesa che desiderate, però è più che capace di darvi la chiesa di cui avete realmente bisogno. Quindi, guardatevi intorno; forse lo ha già fatto.

Traduzione a cura di Ciro Izzo

Tradotto da Coram Deo in Italia. Visita il loro sito per accedere alle risorse disponibili.

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