Teologia biblica

Conversione, Dio e Tutto il Sé

Article
02.29.2012

Da Genesi ad Apocalisse, la Scrittura è chiara sul fatto che la conversione sia assolutamente necessaria per gli individui al fine di avere la salvezza e conoscere Dio. A meno che non ci allontaniamo dal nostro peccato e ci rivolgiamo a Dio, a meno che non sperimentiamo quello che la Bibbia descrive come una circoncisione spirituale e sovrannaturale del cuore (Deut. 30:6; Rom. 2:25-29), non conosceremo il Dio che salva e saremo sotto il suo giudizio e la sua ira (Ef. 2:1-3).

Tom Schreiner ha dimostrato in due dei suoi articoli di questo 9Marks Journal, che la necessità della conversione viene insegnata attraverso la Scrittura. Potrebbe non essere il tema centrale della Scrittura, ma di sicuro è basilare per l’intera storia della redenzione, soprattutto rispetto a come la redenzione si applichi al popolo di Dio. Senza la conversione, non possiamo conoscere Dio come salvatore. Non possiamo sperimentare il perdono dei peccati. Non possiamo entrare nel regno della salvezza di Dio.

Ma, si potrebbe ancora chiedere, perché la conversione è necessaria?

COMPRENSIONE POPOLARE VS. COMPRENSIONE BIBLICA DELLA CONVERSIONE

Prima di rispondere a questa domanda, vale la pena chiarire che non stiamo parlando di “conversione” nel senso popolare della parola ma in quello biblico. Qual è la differenza?

Se cerchi su Google le parole “conversione spirituale”, le voci principali saranno qualcosa del genere: la conversione è “l’adozione di una nuova religione” oppure “l’interiorizzazione di un nuovo sistema di credenze”. Queste definizioni vedono la “conversione” come un cambiamento nel pensiero o nella prospettiva di qualcuno che, per la maggior parte, lascia la persona fondamentalmente la stessa. Questa non è la conversione cristiana.

Invece, la conversione cristiana dipende dall’opera sovrana e soprannaturale del trionfo di Dio nella vita delle persone. Nella conversione, Dio porta le persone dalla morte spirituale alla vita. Questo permette loro di detestare quello che una volta amavano – il loro peccato e la ribellione contro Dio – e di rivolgersi e credere a Cristo.

TRE VERITA’ CHE SOSTENGONO LA NECESSITA’ DELLA CONVERSIONE

Perché comprendere la conversione è assolutamente necessario? Tre verità fondamentali sono alla base dell’insegnamento biblico sulla conversione, e ci aiutano a capire perché la conversione sia così importante nella Scrittura, nella teologia e nella proclamazione del vangelo.

Lasciatemi anche sottolineare come queste tre verità siano completamente correlate. Non è possibile comprendere correttamente quello che la Bibbia insegna riguardo alla conversione senza comprendere bene queste tre verità, che sono semplicemente un promemoria del fatto che le nostre credenze teologiche siano mutualmente dipendenti l’una dall’altra. Comprendere un’area della nostra teologia in modo errato condizionerà molto anche le altre aree, e questo è certamente vero riguardo alla nostra comprensione della conversione.

Il Problema umano

La prima verità di base che insegna i fondamenti e dà senso all’insegnamento biblico sulla conversione è la visione che la Bibbia ha del problema dell’uomo. Anche se gli esseri umani sono stati creati ad immagine di Dio, e pertanto possiedono un incredibile valore e significato, con Adamo ci ribelliamo al nostro Creatore e così diventiamo peccatori soggetti all’ira di Dio (Gen. 3; Rom. 5:12-21).

Quando la Bibbia parla del peccato e degli uomini come dei peccatori, non lo considera un problema marginale. Non è un qualcosa a cui si può rimediare da sé, con una maggiore istruzione, o persino sforzandosi di diventare una persona migliore. Anche se presenti da sempre, queste soluzioni sottovalutano molto la natura del problema dell’uomo che invece la Scrittura descrive vigorosamente ed esplicitamente.

Visto in modo biblico, il peccato non solo è un problema universale a cui non sfugge nessuna persona a causa del nostro legame con Adamo che è rappresentate del patto (Rom. 3:9-12, 23; 5:12-21; 1 Cor. 15:22), ma ci rende anche dei peccatori per natura e per azione (Ef. 2:1-3). Prima in Adamo e poi anche a causa delle nostre scelte, siamo diventati moralmente ribelli contro Dio, e siamo nati in questo mondo come delle creature cadute. Questa è una condizione che non possiamo cambiare di nostra iniziativa e con le nostre azioni. E, tristemente, questa è una condizione che non vogliamo cambiare, senza la grazia sovrana di Dio. Nella nostra caduta, non solo ci deliziamo nel nostro peccato e restiamo volontariamente in opposizione alla giusta volontà di Dio su di noi, ma proprio questa volontà è la prova che non siamo in grado di salvare e cambiare noi stessi (Rom. 8:7). Come risultato, ci troviamo sotto il giudizio e l’ira di Dio (Rom. 8:1; Ef. 2:1-3) sia che ne siamo consapevoli oppure no. Nel nostro peccato, il nostro stato di fronte al Giudice dell’universo è di condanna e colpa (Ezec. 18:20; Rom. 5:12, 15-19; 8:1). La Scrittura descrive questo stato come di morte, sia spirituale sia, alla fine, fisica (Gen. 2:16-17; Ef. 2:1; Rom. 6:23).

La salvezza, il rimedio biblico a questo problema, annulla questa catastrofica situazione. Ed il punto decisivo per questo annullamento è la conversione.

Quello di cui abbiamo più bisogno è un salvatore che possa pagare per il nostro peccato di fronte a Dio, soddisfare le giuste richieste di Dio e il suo giudizio contro di noi. Il Nostro Signore Gesù Cristo, il Figlio di Dio incarnato, fa proprio questo attraverso la sua opera sulla croce per noi. Lui assolve le richieste di Dio; il nostro peccato viene pagato completamente (Rom. 3:21-26; Gal. 3:13-14; Col. 2:13-15; Eb. 2:5-18).

Inoltre, non abbiamo solo bisogno che il nostro peccato venga ripagato, ma abbiamo anche bisogno di essere portati dalla morte spirituale alla vita, il che si traduce in una trasformazione nella nostra intera natura (Rom. 6:1-23; Ef. 1:18-23, 2:4-10). Abbiamo bisogno che il Dio uno e trino ci chiami dalla morte alla vita e, attraverso l’azione dello Spirito di Dio, ci doni una nuova nascita (Ef. 1:3-14; Gv. 3:1-8). Abbiamo bisogno di una resurrezione dalla morte che sia parallela alla resurrezione del patto nella nostra mente, al fine di permetterci di allontanarci risolutamente dal nostro peccato, di mettere da parte la nostra opposizione a Dio e al suo governo e di rispondere con pentimento e fede al vangelo (Giovanni 3:5; 6:44; 1 Cor. 2:14).

Riassumendo, la conversione è necessaria perché è parte della soluzione alla natura seria del problema umano, come descritto dalla Scrittura.

La dottrina di Dio

La seconda verità di base che fa da fondamento e dà senso all’insegnamento biblico riguardo alla necessita della conversione è l’insegnamento della Bibbia sulla natura e il carattere di Dio.

Come notato prima, queste due verità si spiegano l’un l’altra. Il problema umano è quello che è a causa di chi è il Dio della Bibbia. Il nostro problema può essere visto per quello che è veramente solo alla luce del carattere personale, giusto e sacro di Dio.

La conversione è necessaria perché noi come creature peccatrici e ribelli non possiamo stare alla Santa presenza di Dio. Il peccato non solo è contravvenire al carattere di Dio, che è la legge morale dell’universo, ci ha separa anche dalla presenza del Dio del Patto (Gen. 3:21-24; Ef. 2:11-18; Eb. 9). Noi che siamo stati creati per conoscere Dio e per vivere di fronte a lui come suoi vicerè, governando come piccoli re e regine sulla creazione per la gloria di Dio, adesso ci troviamo sotto l’ira e la condanna di Dio.

Perciò, senza che il carattere Santo di Dio che viene soddisfatto attraverso il piano sacrificale del suo stesso Figlio, non possiamo conoscere Dio in modo salvifico (Rom. 6; Ef. 4:20-24; Col. 3:1-14). Inoltre, non c’è nessuna transazione legale così importante, quanto quella che si trova nel verdetto della nostra giustificazione davanti a Dio. La salvezza implica anche la rimozione interiore del peccato e la trasformazione della nostra intera natura caduta. Questo inizia quando siamo uniti a Cristo mediante l’opera rigeneratrice dello Spirito, che ci permette di allontanarci di buon grado dal peccato e di trovare la pace nell’opera compiuta da Cristo nostro Signore.

In altre parole, la conversione è assolutamente necessaria perché Dio richiede che le sue creature siano sante come Lui è Santo. Quindi, per dimorare davanti a lui dobbiamo essere rivestiti della rettitudine di Cristo, trasformati dal potere dello Spirito, ed essere rinati come nuove creature in Cristo Gesù (2 Cor. 5:17-21). Non c’è modo per coloro che sono a sua immagine di essere riportati allo scopo della creazione e godere di tutti i benefici della nuova creazione senza dover pagare per intero il loro peccato, che essere rinati dallo Spirito, ed essere uniti a Cristo dalla fede.

Se falliamo nell’afferrare qualcosa dell’ardente santità di Dio, della sua perfetta rettitudine, e del suo desiderio che le sue creature agiscano come figli e messaggeri obbedienti, non capiremo mai perché la conversione è così importante nella Scrittura.

Inoltre, se noi non comprendiamo che la nostra conversione avviene solo grazie alla sovrana iniziativa del trino Dio della Grazia, allora non apprezzeremo mai la profondità e la portata dell’amore di Dio per noi, il suo popolo.

La Conversione implica Pentimento e Fede – Il nostro Tutto rivolto a Dio

La terza verità di base che ci aiuta a comprendere l’insegnamento della Bibbia circa la conversione è che la conversione interessa l’intera persona, e riguarda la persona come un tutto. Cioè, nella Scrittura, la conversione coinvolge sia l’allontanarsi dal peccato (pentimento) sia rivolgersi a Cristo (fede). Entrambi sono necessari per la conversione. E perciò pentimento e fede sono giustamente visti come due lati della stessa medaglia.

In altre parole, la conversione biblica non è mai un semplice cambiamento di prospettiva intellettuale che si conclude senza alcun cambiamento nella vita di un individuo. Sfortunatamente, in molte delle nostre chiese, troviamo persone che professano di essersi convertite, ma che esibiscono soltanto un consenso intellettuale al vangelo senza nessuna prova di un vero cambiamento nella loro vita.

La Scrittura ritiene chiaramente questo tipo di consenso puramente mentale una falsa conversione (Matt. 7:21-23). Dio richiede una risposta totale della persona nei suoi confronti come creature del suo patto: il nostro peccato è una ribellione totale della persona contro Dio, e la salvezza cristiana è una trasformazione totale della persona, letteralmente una nuova creazione.

La conversione implica l’allontanarsi dal peccato e rivolgersi a Cristo, il che riguarda l’intera persona – il suo intelletto, volontà ed emozioni (Atti 2:37-38; 2 Cor. 7:10; Eb. 6:1).

NON BASTA LEVARCI IL CAPPELLO DI FRONTE A GESU’

La conversione non è facoltativa; è assolutamente necessaria. Non possiamo comprendere la salvezza e il vangelo senza averne una robusta visione.

Il cristianesimo nominale, che dilaga nelle nostre chiese, non è il cristianesimo biblico. Non basta salutare levandoci il cappello di fronte a Gesù; dobbiamo sperimentare l’opera sovrana della grazia di Dio nelle nostre vite, che ci dà una nuova vita e ci permette, attraverso l’opera dello Spirito di Dio, di pentirci e di credere al vangelo.

La nostra comprensione difettosa della conversione è spesso dovuta alle nostre teologie fallaci. Il rimedio a questa situazione è ritornare alle Scritture sulle nostre ginocchia, chiedendo che il nostro grande Dio faccia rivivere di nuovo la sua chiesa affinché nella nostra proclamazione del vangelo, uomini, donne, ragazzi e ragazze si pentano dei loro peccati e credano in Cristo Gesù nostro Signore.

Tradotto da Coram Deo in Italia. Visita il loro sito per accedere alle risorse disponibili.