Il Vangelo

Come la santa cena crea una chiesa locale

Da Bobby Jamieson

Bobby Jamieson è pastore associato della Capitol Hill Baptist Church a Washington, DC. Recentemente, ha pubblicato il suo ultimo libro, Understanding Baptism and Understanding the Lord's Supper.
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04.28.2016

Quando una coppia è effettivamente sposata? Quando dicono “lo voglio”? Quando il ministro li dichiara marito e moglie? Quando consumano il matrimonio?

In un certo senso ognuno di questi momenti è essenziale per stabilire un matrimonio ma ognuno di essi dipende anche dagli altri. Ecco perché, per esempio, se un matrimonio non è mai stato consumato, in un certo senso la coppia non è ancora completamente sposata e questa differenza porta un peso legale; separare un legame di questo tipo è un annullamento, non un divorzio.

Che cosa mai avrà a che fare tutto questo con la santa cena? A me sembra che molti cristiani pensino alla santa cena come un momento intensificato di devozione privata. Io vado in chiesa, ascolto la Parola, mangio il pane e bevo il vino, mi ricordo della morte di Cristo e del perdono dei miei peccati, vado a casa. Certamente noi associamo anche la santa cena alla chiesa, almeno nel senso che è qualcosa che facciamo quando “andiamo in chiesa”. Per la maggior parte dei cristiani questo è tutto ciò che possono intendere quando si tratta di coniugare la santa cena e la chiesa locale.

Voglio discutere su come la santa cena giochi un ruolo fondamentale nel formare una chiesa; celebrare la santa cena insieme è un passo fondamentale nel rendere una chiesa, una chiesa. In un modo molto significativo, la santa cena è il momento in cui un gruppo di cristiani diventa un corpo, la santa cena rende molti, uno.

Mi concentro su questa idea per due ragioni: la prima è che è ampiamente trascurata tra i cristiani evangelici; credo che Paolo insegni chiaramente che la santa cena vincoli molti all’essere uno, come vedremo tra un momento, ma troppi pochi pastori e chiese sembrano cogliere il punto di Paolo e lasciare che modelli le loro opinioni sulla santa cena e la chiesa. La seconda ragione è che questo punto, su come la santa cena crei una chiesa locale, è cruciale per le molte domande pratiche che i pastori e le chiese si troveranno ad affrontare: chi può partecipare alla santa cena? Chi dovrebbe guidarla? A quali tipi di incontri è permesso celebrarla?

Per poter pensare saggiamente su come celebrare la santa cena, abbiamo bisogno di queste lenti bibliche fissate fermamente davanti ai nostri occhi.

IN CHE MODO LA SANTA CENA RENDE MOLTI, UNO

Ricordiamo le parole di Paolo in 1 Corinzi 10:16-17: “il calice della benedizione, che noi benediciamo, non è forse partecipazione con il sangue di Cristo? Il pane, che noi rompiamo, non è forse partecipazione con il corpo di Cristo?” Paolo ricorda ai Corinzi che mangiare il pane e bere il calice significa gioire della comunione con Cristo, sperimentare i benefici della sua morte.

Da una comunione “verticale” tra Cristo e i credenti, Paolo trae una conclusione “orizzontale” nel versetto 17: “Poiché vi è un solo pane e noi, sebbene in molti, siamo un solo corpo, poiché tutti partecipiamo dell’unico pane.” L’affermazione centrale di Paolo in questo versetto è che noi, che siamo molti, siamo un unico corpo e per due volte si basa e supporta questa affermazione riferendosi alla nostra partecipazione unita alla santa cena. “Poiché vi è un solo pane… tutti partecipiamo dell’unico pane.” Il fatto che Paolo ripeta questa ragione per due volte scredita l’idea di vedere il pane solamente come rappresentazione o immagine dell’unità della chiesa; invece Paolo fonda l’unità della chiesa nella celebrazione della santa cena. C’è un solo corpo perché c’è un solo pane.

Paolo sta dicendo che la santa cena rende effettivamente molti, uno; la santa cena riunisce “noi, sebbene in molti” e ci rende un unico corpo. In altre parole la santa cena istituisce una chiesa locale. Certamente il punto di Paolo non è sull’atto meccanico del pane e del mangiare, come se una chiesa più grande che necessitava di più di una pagnotta per celebrare la santa cena non fosse più una sola chiesa ma molte. Paolo invece usa il termine “un pane” come abbreviazione per la celebrazione collettiva ed integrale della chiesa alla santa cena: il punto di Paolo è che, nella santa cena, siccome noi tutti condividiamo la comunione con Cristo insieme, la nostra unità in Cristo crea il corpo unificato della chiesa.

In altre parole, la santa cena è rinnovare il giuramento della nuova alleanza; nella santa cena noi rinnoviamo il nostro impegno verso Cristo e verso l’un l’altro ed è questo duplice impegno che rende una chiesa, una chiesa.

LA CHIESA LOCALE IN DUE PASSI

Dio crea una chiesa locale in due passi; nel primo, Egli crea cristiani. Come? Egli manda predicatori a proclamare Cristo (Ro 10:14-17). Egli manda il suo Spirito per abilitare coloro che sentono a ricevere e confessare Cristo (1 Co 12:3). Egli fa in modo che la Sua parola diventi efficace nelle loro vite, garantendo loro una nuova vita in Cristo (Gm 1:18). Dio crea la sua chiesa mandando la sua Parola e mandando il suo Spirito per rendere la sua Parola efficace; Dio crea persone evangeliche, persone che sono state salvate credendo in Cristo: questo è il primo passo.

Quando le persone vengono a Cristo, diventano membri del suo corpo universale, sono spiritualmente uno con lui; ma per creare una chiesa, le persone non devono solo venire  a Cristo ma anche l’una verso l’altra. Devono incontrarsi insieme e questo incontro richiede impegno. Una chiesa locale non nasce automaticamente ogni volta che due o più cristiani sono nella stessa città o nella stessa stanza, diversamente ogni volta che incontri casualmente un cristiano al supermercato nascerebbe una nuova chiesa e si scioglierebbe nel momento in cui cambi corsia. Una chiesa è molto più che “cristiani” al plurale, è più della somma delle sue parti, ci deve essere qualcosa che lega le persone insieme.

PERSONE EVANGELICHE E ORDINAMENTO EVANGELICO

Perciò, per creare una chiesa, le persone evangeliche devono formare un ordinamento evangelico. Una chiesa nasce quando dei cristiani si impegnano ad essere una chiesa insieme: questo è il secondo passo. Ripensiamo all’esempio del matrimonio, un matrimonio nasce quando un uomo e una donna si impegnano ad essere marito e moglie. Il voto crea il matrimonio. Analogamente la chiesa nasce quando un gruppo di cristiani si impegna l’uno verso l’altro per fare tutto ciò che Gesù ha comandato alle sue chiese di fare insieme: incontrarsi per adorare, edificarsi l’un l’altro nell’amore, portare i fardelli l’uno dell’altro e celebrare il battesimo e la santa cena insieme.

Tutto questo è ancora opera di Dio, dal momento che è la sua opera salvifica e potente che ci consente di rispondere positivamente al Vangelo, inclusa la risposta positiva ad impegnarsi gli uni con gli altri. Il lavoro di Dio e il nostro lavoro non sono in competizione, noi possiamo incontrarci insieme come cristiani solo perché Dio ci ha precedentemente resi cristiani. Dio crea una chiesa creando dei cristiani e abilitando quei cristiani ad impegnarsi l’uno verso l’altro.

BATTESIMO E SANTA CENA

Una chiesa, esattamente, come rappresenta questo impegno? Le ordinanze del battesimo e della santa cena giocano un ruolo cruciale; col battesimo ti impegni pubblicamente a Cristo e al suo popolo. Il battesimo è dove la fede diventa pubblica, è il modo in cui un nuovo credente si rivela al mondo e che la chiesa riconosce come credente. In altre parole, il battesimo contraddistingue un credente dal mondo: con il battesimo, la chiesa dice al mondo: “Costui appartiene a Gesù!”

Con la santa cena noi rinnoviamo il nostro impegno a Cristo e al suo popolo, ma diversamente dal battesimo, la santa cena è qualcosa che facciamo tutti insieme. La santa cena contraddistingue un intero gruppo di cristiani come un corpo unico, tracciando una linea tra loro e il mondo attorno a loro; tracciando una linea tra la chiesa e il mondo, il battesimo e la santa cena tracciano una linea attorno alla chiesa. Le ordinanze permettono di indicare qualcosa e dire: “chiesa”, piuttosto che indicare solamente molte persone e dire: “cristiani”.

Immaginiamo un cristiano che va in una nuova città, predica il Vangelo e una manciata di persone viene a Cristo nello stesso momento; questo nuovo cristiano battezza ognuno di loro. Come e quando questa manciata di cristiani battezzati diventa una chiesa? Io suggerirei che la risposta più basilare ed essenziale sia: quando celebrano la santa cena insieme. Ricordiamoci che celebrare la santa cena esprime il nostro impegno a Cristo e l’uno verso l’altro; ricevere i benefici di Cristo nella santa cena significa riconoscere il popolo di Dio come fratelli e sorelle. Con la santa cena stessa noi prendiamo l’impegno l’uno verso l’altro che ci porta al di là della linea da “manciata di cristiani” a “chiesa locale”. Con la santa cena stessa noi ci incontriamo come un unico corpo, come dice Paolo “Poiché vi è un solo pane e noi, sebbene in molti, siamo un solo corpo, poiché tutti partecipiamo dell’unico pane.” (1 Co 10:17)

Per prudenza, credo che generalmente sia saggio per le chiese chiarire ciò che stanno facendo, quando per la prima volta stabiliscono una chiesa, attraverso una promessa verbale che i membri fanno l’uno verso l’altro. Nelle tradizioni congregazionaliste e battiste, questo è chiamato spesso “patto di chiesa” e talvolta è recitato dall’intera congregazione ogni volta che celebrano la santa cena. Credo che sia un’ottima abitudine, ma non significa che il nostro impegno verbale crei la chiesa a prescindere dalla nostra partecipazione unita alla santa cena. Invece, l’impegno verbale esplicito di un patto di chiesa semplicemente rende esplicito ciò che è implicito nella santa cena. Un patto di chiesa verbale aiuta la nostra comprensione, ricordandoci esattamente cosa stiamo facendo mentre prendiamo parte insieme al pane e al vino.

Di nuovo, credo che l’inizio di una chiesa sia un po’ come l’inizio di un matrimonio; l’analogia è imperfetta, come tutte, ma si avvicina molto. Il matrimonio nasce quando un uomo e una donna pronunciano i loro voti, un ministro o un altro ufficiale legale li dichiara sposati e la coppia consuma il matrimonio; il voto “lo voglio” dà inizio alla nuova relazione, ma questa non è confermata finché il marito e la moglie sigillano la loro unione fisicamente.

Similmente, un’assemblea di credenti non è una chiesa locale finché non sigillano la loro unione l’uno con l’altro attraverso la santa cena. Se un gruppo di credenti che si definisce chiesa non celebra mai la santa cena insieme, non solo sta disobbedendo a Gesù ma c’è un senso reale in cui non sarebbe ancora una chiesa. La santa cena completa l’impegno con il quale i cristiani diventano una chiesa.

Come la santa cena crea una chiesa locale? Insieme al battesimo, la santa cena è il modo in cui un popolo evangelico stabilisce un ordinamento evangelico. La santa cena è il modo in cui i cristiani si uniscono, si impegnano l’uno verso l’altro e attraversano la linea da “molti” a “uno”; con la santa cena la nostra comunione con Cristo crea comunione l’uno con l’altro, la santa cena rende molti, uno.

SPLENDIDA SEMPLICITA’

C’è una semplicità splendida nel disegno di Dio per la chiesa, cosa ci vuole per creare una chiesa? La predicazione del Vangelo che crea un popolo evangelico che partecipa agli ordinamenti evangelici. La chiesa è la figura entro la quale il Vangelo e i suoi ordinamenti formano il popolo di Dio; il battesimo vincola uno a molti, la santa cena vincola molti ad essere uno.

Il battesimo e la santa cena scolpiscono il Vangelo nella forma e struttura della chiesa, ciò che rende molti uno sono i segni del Vangelo. Quando i cristiani si uniscono per formare una chiesa, non si stanno spostando oltre il Vangelo ma più profondamente in esso.

Tradotto da Coram Deo in Italia. Visita il loro sito per accedere alle risorse disponibili.

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