Membri di chiesa

Pulire gli elenchi (seconda parte): l’elenco della cura

Da Matt Schmucker

Matt Schmucker è stato il fondatore e direttore esecutivo di 9Marks. Ora organizza varie conferenze, fra cui Together for the Gospel e CROSS, e serve come anziano nella Anacostia River Church di Washington, D.C.
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02.26.2010

Come possiamo togliere membri dagli elenchi della nostra chiesa senza provocare divisioni né ferire i sentimenti dei membri che rimangono? Un pastore può giustamente essere preoccupato per un elenco di membri che non riflette accuratamente chi è coinvolto veramente nella chiesa. Ma è difficile predire come le persone che vorrebbe proteggere – i credenti attivi! – reagiranno quando gli chiederà di sfoltire l’elenco.

In più di una delle nostre riunioni di chiesa, io ed altri anziani ci siamo ritrovati davanti a membri che improvvisamente si sono urtati o persino arrabbiati quando abbiamo proposto la rimozione (disciplina) di un loro amico dagli elenchi. Invariabilmente, dicevano sempre la stessa cosa: “Voi anziani andate troppo di fretta, non avete tutti i dati!”.

Qualche anno fa, una donna che chiameremo “Kate”, che in passato era stata un membro attivo e fruttifero, era diventata scontenta della nostra chiesa. Nel corso di vari mesi, la sua attività era diminuita e la comunicazione ridotta. Noi anziani avevamo sentito dire che era scontenta della nostra idea di complementarietà del ruolo uomo-donna e del finanziamento di alcuni progetti missionari. Ma non aveva mai espresso direttamente le sue rimostranze a nessuno dei leader. Quando un leader le chiedeva qualcosa, lei rispondeva sempre con convenevoli e niente di fatto. Alla fine, chiese un incontro con il pastore senior, dove annunciò le sue dimissioni come membro. Ancora una volta, non espresse alcuna critica in particolare. Il nostro pastore senior portò la notizia agli anziani, i quali presentarono la mozione perché l’intera congregazione accettasse le sue dimissioni nella riunione di chiesa successiva. Fu lì che successe il finimondo!

Quando i membri presentarono la mozione per accettare le dimissioni di Kate, un membro alzò la mano e disse: “Sono stata a pranzo con Kate oggi, e mi ha detto che non voleva dimettersi”. Non diede altre spiegazioni. La congregazione si sentì intrappolata fra le due versioni conflittuali, e gli anziani si ritrovarono in una posizione imbarazzante di integrità. Qualcuno non stava dicendo la verità? Gli anziani stavano forse spingendo via Kate prima che fosse pronta? Questo era amore? Era giusto?

La situazione di Kate presentava delle dimissioni reali, ma in genere troviamo che i membri attivi tendono ad obiettare quando una persona viene messa sotto disciplina perché non frequenta. Il non frequentare è uno dei peccati più difficili da disciplinare (Ebrei 10:25-26) perché è comune e non sembra qualcosa di vistoso, come l’adulterio o la fornicazione. Non molti avrebbero il coraggio di obiettare un’azione disciplinare contro un adultero impenitente. Eppure è il membro che è alla periferia della chiesa, che non frequenta da mesi, che salta di congregazione in congregazione ma è ancora in buoni rapporti con qualche vecchio amico di chiesa, che è il più difficile e – francamente – il più pericoloso da gestire. Non è né dentro né fuori! È disaffezionato, ma per qualche motivo non vuole andarsene del tutto.

Dalla situazione con Kate emersero due cose buone che tolsero gran parte dell’acredine fra gli anziani e la congregazione. Prima di tutto, ora la nostra chiesa ha bisogno di dimissioni scritte, che siano via mail, lettera o biglietto. Avere qualcosa di scritto elimina i momenti imbarazzanti come quello in cui ci trovammo con l’amica di Kate che diceva che lei non voleva dimettersi.

Secondo, la nostra chiesa ha creato quello che definiamo “l’elenco della cura”. Prima di disciplinare qualcuno, ne annunciamo il nome alla congregazione, inserendolo in questo elenco particolare. Quindi gli anziani dicono qualcosa come: “Bill non frequenta la chiesa da cinque mesi. L’anziano Bon e l’assistente pastorale Ben lo hanno cercato per telefono e via mail. Ma Bill non risponde ai messaggi. Perciò lo mettiamo nell’elenco della cura. Se siete amici di Bill, per favore mettetevi in contatto con lui. Ditegli che lo amiamo, e lo incoraggiamo a venire di nuovo fra di noi. Altrimenti saremo costretti a togliere il suo nome dall’elenco nella prossima riunione di chiesa che terremo”, che nella nostra chiesa si fa ogni mese.

Notate, diciamo il nome (Bill), il motivo per cui siamo preoccupati (mancata frequentazione), i passi già intrapresi (Bob e Ben lo hanno cercato), e cosa dovrebbe fare la congregazione nel giro di due mesi (una mozione di disciplina). Inoltre chiediamo a chi ha informazioni immediate di venirci a parlare dopo la riunione – se abbiamo annunciato nomi di cui non abbiamo discusso.

Perché tutto ciò? Troppe volte abbiamo visto Satana sfruttare l’immediatezza di una mozione disciplinare nelle nostre riunioni. Gli anziani magari avevano lavorato per mesi e mesi con un membro disaffezionato senza ottenere nulla, magari senza informare la congregazione. Quando la mozione è stata portata davanti alla congregazione, per molti è stata come un fulmine a ciel sereno. A volte, la chiesa ha assorbito la notizia senza batter ciglio. Ma altre volte, è stato uno shock. E anche se la congregazione tende a seguire le raccomandazioni dei leader, si può avvertire una certa riluttanza. Nell’aria aleggiano domande irrisolte, e tutto il processo sembra pregiudicare la fiducia della congregazione negli anziani. Istituendo l’elenco della cura, comunque, abbiamo condiviso con la congregazione la preoccupazione per una persona, prima di emanare un atto disciplinare formale.

L’elenco della cura ha iniziato ad includere anche altri casi, oltre a quelli da disciplinare. Ora ci occupiamo anche di altre questioni, come i membri che hanno problemi di salute o finanziari. A volte membri stessi ci hanno chiesto di essere inclusi nell’elenco, in modo che la congregazione sapesse che si trovavano in una situazione di bisogno.

Non pubblichiamo questo elenco, ma diciamo verbalmente i nomi di chi è iscritto nella lista nelle riunioni amministrative di chiesa (non aperte a chi non è membro). Ciò per evitare un potenziale imbarazzo.

Quest’idea semplice ha avuto molti benefici. Prima di tutto, ha tolto il valore “shock” che Satana regolarmente cercava di sfruttare. Secondo, ha protetto gli anziani da accuse infondate. Terzo, e  cosa migliore, ha coinvolto tutta la chiesa nella preghiera e nell’intercessione per quei membri, perché tornino in chiesa e vivano il loro patto di alleanza. Sono felice di dire, dopo anni di lavoro con l’elenco della cura, che argomenti che una volta ci dividevano, ora vengono usati per unire, rafforzare e proteggere sia la chiesa che i rapporti fra leader e congregazione.

Traduzione a cura di Susanna Giovannini

Tradotto da Coram Deo in Italia. Visita il loro sito per accedere alle risorse disponibili.

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