Teologia biblica
La predicazione è cambiata da quella della prima chiesa?
La regolare predicazione sistematica e descrittiva della Scrittura ha un posto centrale nella mia visione per un normale ministero nella chiesa. Mentre medito un libro dietro l’altro della Bibbia con la mia assemblea credo di portare avanti un’arte ed una tradizione che ha le radici nel Pentateuco, nei metodi di insegnamento ebraici e nella chiesa apostolica. Lo spazio di un articolo non ci permette di spiegare lo sviluppo di questa predicazione espositiva ma mi è stato chiesto di condividere le riflessioni sulla natura di questo collegamento alla predicazione della prima chiesa dopo la Bibbia.
I predicatori della prima chiesa a cui mi ispiro come fossero maestri artigiani sono Ambrogio, Girolamo, Gregorio Nazianzeno, Crisostomo, Atanasio, Agostino e Pietro Crisologo . Quando leggo i sermoni di questi professionisti della predicazione descrittiva, non posso fare a meno di notare come la loro predicazione appare piuttosto lontana rispetto a come si pensa oggi una giusta esposizione. Come può una predicazione descrittiva moderna dipendere dalla predicazione della prima chiesa e sembrarci allo stesso tempo così estranea?
OPINIONE CONDIVISA TRA ANTICO E MODERNO
E’ importante prima di tutto dare il giusto peso a ciò che che noi e i predicatori delle prime chiese abbiamo in comune: i professionisti antichi e contemporanei della predicazione descrittiva hanno creduto che la Scrittura fosse vera in tutte le sue affermazioni ed entrambi hanno sostenuto che quando la Bibbia viene predicata è come se Dio stesso parlasse.
In molti casi i Padri della Chiesa, come Tertulliano, hanno dichiarato come qualunque cosa nella Scrittura fosse vera. Anche Agostino ha dichiarato: “Ho imparato a dare questo rispetto e ad onorare solo i libri canonici della Scrittura: solo di questi credo fermamente che gli autori fossero completamente esenti da errori.” Queste affermazioni così esplicite sull’attendibilità della Bibbia sono preziose per la ricostruzione del punto di vista della prima chiesa riguardo alla Scrittura.
Allo stesso modo sono importanti le implicazioni che possono derivare dall’attuale uso che viene fatto della Scrittura attraverso il vasto corpo dei Padri della Chiesa. La predicazione era il modo principale in cui la Bibbia veniva usata nella prima chiesa e quando in tante frasi vengono utilizzate citazioni continue, diventa veramente chiaro che i predicatori antichi utilizzassero la Scrittura in questo modo perché credevano che fosse vera e che attraverso questa Dio parlasse agli ascoltatori.
Come predicava Agostino: “Lasciateci trattare la Scrittura come la Scrittura: come la parola di Dio.” Senza questa convinzione non c’è alcuna motivazione per leggere attentamente il testo biblico in preparazione di un sermone, come facevano appunto i Padri.
Allora perché i sermoni della prima chiesa sono così diversi da quelli dei moderni predicatori occidentali che condividono lo stesso ruolo della Scrittura come parola di Dio? I sermoni della prima chiesa utilizzano allegorie oscure, attribuiscono significato ai numeri e saltano da una parte all’altra della Bibbia in un modo apparentemente casuale. I sermoni della prima chiesa contengono riflessioni e passaggi riflessiovi che divergono in apparenza di molto dal testo preso in considerazione. L’idea che la predicazione espositiva moderna discenda da tali antiche omelie è puramente una pia illusione?
LA PREDICAZIONE DESCRITTIVA SI INCONTRA CON LA CULTURA PAGANA
La predicazione descrittiva è un’abilità, un’arte ed una disciplina pastorale che interagisce con la cultura pagana in generale e con l’eloquenza pagana in particolare.
I predicatori della prima chiesa e i predicatori contemporanei dediti alla predicazione espositiva hanno punti di vista radicalmente opposti alla cultura pagana. Alcuni predicatori intrecciano citazioni di autori pagani nelle loro esposizioni: Ambrogio per esempio nei suoi sermoni esistenti aveva più di una centinaia di citazioni tratte da Virgilio e usava lo scrittore e medico Galeno come aiuto per spiegare la Genesi. Tertulliano denunciò la cultura pagana come nemica della teologia ma il suo stile adoperava tecniche di retorica forgiate nelle scuole pagane e ci ricorda che nessuno può scappare del tutto dal propriocontesto.
La frequenza delle citazioni degli autori pagani non è solo il modo più evidente con cui si vede l’influenza della cultura pagana nei sermoni della prima Chiesa. Ad un livello più profondo, la cultura pagana del mondo antico era affascinata dalle parole , dal loro significato, dalla loro formazione e dal loro valore. La quantità di sermoni sulla Bibbia, le continue citazioni e l’uso di chiari testi biblici per interpretarne di più oscuri, erano metodi che i predicatori avevano imparato dalle scuole pagane che studiavano Omero.
Così anche durante la Riforma, l’ambiente formativo dei predicatori della prima Chiesa ha influenzato i suoi ministri in un modo profondo. Il primo manuale per imparare a predicare fu scritto da Agostino ; esso conteneva ampie sezioni che spiegavano il modo migliore per appropriarsi delle lezioni di oratoria di Cicerone. Agostino vedeva nelle idee pagane la forza per parlare meglio: “Perch é coloro che dicono la verità dovrebbero farlo se sono stupidi, noiosi e mezzi addormetati?” Nonostante l’encomio di alcune lezioni di Cicerone, Agostino comunque pensava che la preghiera e l’ascolto dei buoni predicatori fossero più importanti.
Molto dei sermoni della prima chiesa che sembrano diversi dai sermoni moderni nasce dal fatto che nella predicazione espositiva, noi e i nostri antenati stiamo usando, consapevolmente o inconsapevolmente il meglio delle conoscenze disponibili prese dai pagani sull’ermeneutica e la comunicazione. Gli antichi predicatori credevano che la Bibbia fosse una parola divina piena di verità per gli ascoltatori, cercavano il significato negli schemi numerici perché la cultura pagana vedeva la bellezza, la verità e il significato all’interno delle profondità nascoste dei numeri. Se questo valeva per la matematica, essi pensavano che valesse ancora di più per i discorsi persuasivi e la filosofia perché erano un testo ispirato da Dio stesso. Il contesto dell’istruzione secolare formò i metodi degli antichi predicatori nella loro arte.
Lo stesso vale quando si parla di problemi pratici di predicazione. Alcuni predicatori trascrivevano totalmente i loro sermoni e li leggevano; altri come Agostino, meditavano sul passo durante la settimana e poi parlavano improvvisando. Molte scuole di retorica insegnavano agli studenti a parlare in pubblico facendoli leggere e memorizzare i discorsi: Quintiliano, un oratore pagano, sosteneva che questo fosse un modo superficiale e immaturo di parlare in pubblico. Sia che un predicatore fosse d’accordo o no con Quintiliano si doveva esercitare facendo riferimento al dialogo tratto da uno scritto.
Sarebbe un grave errore pensare che i nostri approcci moderni di comprendere e predicare la Bibbia siano automaticamente superiori a quelli degli antichi predicatori. Sarebbe anche non corretto non considerare il fatto che la predicazione descrittiva moderna discenda dall’omiletica patristica e che ne condivida le idee di base.
LA PREDICAZIONE DESCRITTIVA SI SVILUPPA CON LA STORIA DELLA CHIESA
Un’altra ragione per cui i sermoni patristici sembrano cos ì unici è perché venivano predicati da persone che vivevano all’interno del contesto storico della Chiesa di appartenenza. Nel mondo antico, alcuni predicatori beneficiarono del riferimento incrociato delle traduzioni iniziate da Origene nel suo Esapla . Agostino lottava tra l’uso di una traduzione pi ù scolare della Bibbia di Geronimo e la versione della sua Chiesa nata dalla sensibilit à pastorale e nello stesso tempo la integrava con la traduzione di Geronimo con i suoi scritti accademici.
Mentre la storia della chiesa avanzava, anche gli strumenti e la forma della predicazione espositiva si ampliava. Una delle aree più ovvie in cui questo si verificava era nel concetto della Salvezza. Nella prima chiesa, i predicatori erano molto consapevoli del fatto che ci fosse uno crescita di questo concetto all’interno della storia della Bibbia. Ireneo sviluppò una teologia della “ricapitolazione” basata sulle ripetizioni percepite all’interno del tema Salvezza come l’albero in Genesi 2 e l’albero a cui fu attaccato Cristo. Il rifiuto eretico da parte di Marcione del Vecchio Testamento e le interazioni con gli studenti ebraici portarono molti predicatori a predicare la similitudine e l’unione tra i Testamenti. L’enfasi di Agostino sulla grazia nella controversia pelagiana lo portò ad enfatizzare la differenza tra Legge eVangelo. Tutto ciò e la pratica apparentemente diffusa dell’allegoria erano i primi tentativi da parte dei predicatori di dedicarsi ai passaggi delle Scritture in un modo che dava giustizia all’intero tema ella salvezza.
Considerati i numerosi tentativi nella storia della chiesa che offrono modi nuovi di sfumare e articolare la teoria della salvezza, è comprensibile che i sermoni patristici possano sembrare alquanto estranei nelle loro interpretazioni teologiche. In realtà, i grandi predicatori dei primi secoli stavano tracciando le possibilità di impostare unità e diversità all’interno del canone, qualcosa con cui ancora oggi lottiamo e dissentiamo.
CONCLUSIONE
La predicazione espositiva è cambiata da quella della prima chiesa? Se consideriamo il fatto che la predicazione espositiva debba interfacciarsi con la cultura pagana e svilupparsi dalla storia della chiesa, la risposta è sì. Se questo acceca le nostre più profonde convinzioni comuni riguardo all’autorità della Scrittura e la passione che guida i predicatori ad usare il materiale migliore a cui possiamo accedere culturalmente e teologicamente per predicare la Bibbia fedelmente, allora non solo disonoriamo i santi che hanno faticato prima di noi, ma priviamo noi stessi di un tesoro che può aiutarci a migliorare la nostra predicazione , la predicazione della Prima Chiesa.
Traduzione a cura di Francesca Farolfi.
Tradotto da Coram Deo in Italia. Visita il loro sito per accedere alle risorse disponibili.