Discepolato

Cinque ragioni per cui non discepoliamo (parte 3)

Da Barry Cooper

Barry Cooper ha studiato inglese all’università di Oxford e tecnologia alla Trinity Evangelical Divinity School. E’ membro della Trinity West Church di Londra.
Article
08.22.2014

Negli Ultimi due articoli ho esposto tre ragioni per cui i Cristiani e le chiese non discepolano. Considerando che io sviluppo programmi per vivere, la motivazione che segue potrebbe sembrare un po’ strana: le chiese sono programma-dipendenti.

Ecco una parabola moderna raccontatami da un mio amico ad un seminario. L’uomo che ha visto ciò ha testimoniato, e la sua testimonianza è (probabilmente) vera.

UN giovane uomo entrò in una libreria Cristiana a Chicago e chiese dove fossero gli stickers. Il commesso disse: “Che tipo di stickers stai cercando?”

L’uomo rispose: “Vorrei comprare uno sticker a forma di pesce”.

Il commesso disse: “Mi dispiace, purtroppo li abbiamo finiti”.

Al che l’uomo ribatté: “COMA FACCIO AD EVANGELIZZARE SENZA LO STICKER A FORMA DI PESCE?”

Come evangelici occidentali, siamo diventati sempre più dipendenti da corsi, programmi, tecniche e metodologie in campo di discepolato ed evangelizzazione.

Ora, come ho detto, scrivo quest’articolo in veste di qualcuno il cui lavoro è quello di scrivere buoni programmi. Ho collaborato con Christianity Explored Ministries per quattordici anni, e lavoriamo duramente per rendere i nostri programmi più semplici da usare e più biblicamente fedeli possibile. Io credo nella loro importanza. Sono grato a Dio per la loro utilità quando affidati alle mani giuste.

Ma se fossero affidati alle mani sbagliate? Questi programmi diventerebbero pessimi sostituti di un discepolato genuino. Ciò che è peggio è che questi corsi possono ingannarci spingendoci a pensare che stiamo “facendo” evangelismo e discepolato, quando in realtà siamo semplicemente in azione senza preghiera e senza cuore. Siamo arrivati a pensare che la magia risieda nella metodologia. Noi compriamo un prodotto e ci aspettiamo che faccia il lavoro per noi, senza nessun impegno spirituale da parte nostra.

Questa falla è apparsa come un suono acuto ed ansioso sul mio radar evangelico, circa cinque anni fa. Stavamo lavorando assiduamente alla produzione di un nuovo corso da 18 mesi – ideando domande per lo studio della Bibbia, scrivendo e riscrivendo dialoghi e testi, testando il materiale in più contesti, aggiungendo cose in più, facendo riprese e modificando collezioni di DVD – e il giorno della pubblicazione, mentre tutti si rilassavano e riprendevano dal lungo lavoro, apparse un’email sulla mia casella di posta elettronica. “Grazie per il nuovo corso” diceva. “Quando sarà pubblicato il prossimo?”.

Permettetemi di tradurre: “Come faccio a discepolare senza un nuovo programma?”

Fratelli e sorelle, il discepolato è possibile anche senza un programma. Gesù ha scritto un libro davvero ottimo su di esso.

E un programma – per quanto fedele – non può sostituire un’assiduo discepolato personale. O almeno il tipo di discepolato assiduo e personale che Gesù aveva in mente in Matteo 28: “Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate” (Matteo 28:19-20).

Per cominciare, i programmi sono necessariamente proposti come universali. In qualsiasi modo vengano adattati ad un determinato soggetto (colto, semi colto, poco istruito, adulto, adolescente, bambino, ecc…), non sono scritti da te, e di conseguenza non posso adattarsi perfettamente alla situazione in cui Dio ti ha posto. Una persona che usa sempre esattamente la stessa serie di domande per lo studio biblico con ogni persona che discepola, probabilmente non sta facendo un buon lavoro. Allo stesso modo, un presentatore in un DVD non potrà mai avere lo stesso approccio che potete avere voi con qualcuno. Non può sentire lo specifico bisogno del cuore di una persona e parlargli direttamente e biblicamente.

Secondo, seguire dei programmi può implicare che il discepolato diventi una questione di seguire il “processo” corretto, invece di coltivare il carattere corretto.

Non c é bisogno di dire che il carattere del bambino è profondamente segnato dal carattere dei suoi genitori. Piuttosto che fare quello che gli diciamo, i bambini tendono naturalmente a fare quello che noi facciamo. Per contrasto, tecniche e programmi possono dare implicitamente l’impressione che ciò che diciamo sia importante, mentre quando lo facciamo non lo sia. Potremmo cominciare a credere che il programma che usiamo nella nostra chiesa sia più importante che il carattere delle persone alle quali lo abbiamo insegnato.

Terzo, a volte utilizziamo i programmi nello stesso modo in cui una famiglia usa il lettore DVD in macchina. Si, è un ottimo modo per tenere i bambini occupati. Si, vuol dire che non dovrai occuparti molto di loro durante il viaggio. Ma questo definisce la qualità della tua genitorialità. Significa abbandonare la propria responsabilità personale che abbiamo su coloro che dovremmo curare.

Quindi la mia domanda è, eravamo troppo pronti a chiamare la babysitter? eravamo troppo pronti a delegare il nostro discepolato e, così facendo, abbiamo dimenticato come farlo?

Usati nel modo giusto, i programmi incrementano la nostra dipendenza da Dio e la sua Parola. Ma se usati male, essi incrementano semplicemente la nostra dipendenza da loro. E così facendo il nostro discepolato ne soffrirebbe.

Torna la prossima settimana e, se avrò ancora un lavoro, esporrò l’ultima ragione per cui non discepoliamo.

Traduzione a cura di Sharon Viola

Tradotto da Coram Deo in Italia. Visita il loro sito per accedere alle risorse disponibili.

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